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Che cos’è la religione? È un interrogativo che ha sempre provocato l’uomo, ma nelle varie epoche è risuonato in maniera diversa. Ritengo che oggi, all’inizio del XXI secolo – quando si parla non solo di crisi economica, ma di crisi dell’umano – la variante più popolare della domanda suoni così: La religione è una sorgente di energia oppure la causa prima di debolezza della società contemporanea? Che cosa offre all’uomo: la vera libertà e una vita lieta e creativa oppure rende l’uomo un emarginato, lo conduce all’isolamento culturale e sociale?

Vedere la «realtà» di Dio nella vita della società contemporanea.

Per i settant’anni di padre Vorob’ëv, rettore dell’università ortodossa San Tichon, la «Rivista del patriarcato di Mosca» gli ha fatto un’ampia intervista che pubblichiamo di seguito. Anche se il lettore italiano non riesce a cogliere tutto lo spessore dei molti personaggi citati da padre Vladimir come suoi maestri e compagni nella vita, torna alla mente la genealogia evangelica che assicura il perpetuarsi dell’alleanza tra Dio e il popolo eletto, la continuità della Chiesa. Parallelamente al regime, alle sue persecuzioni e campagne antireligiose continuò a esistere, per decenni, un mondo silenzioso e nascosto che – direbbe Solz°enicyn – è «il giusto senza il quale non esiste né il villaggio, né tutta la terra nostra». Dalla radice di questa testimonianza umile ed eroica, che non ha mai rinunciato a un rapporto libero e creativo con la cultura, la scienza, il bello, è nato vent’anni fa un progetto educativo cristiano che nel tempo ha dato vita addirittura a un’università.